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SOCIOLOGIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO

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Sociology of economic development

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Anno accademico 2017/2018

Codice dell'attività didattica
SEM0044
Docente
Anna Cugno (Titolare del corso)
Corso di studi
ECONOMIA E MANAGEMENT - percorso in Economia Organizzazione e Management
Anno
2° anno
Periodo didattico
Secondo semestre
Tipologia
Affine o integrativo
Crediti/Valenza
6
SSD dell'attività didattica
SPS/07 - sociologia generale
Modalità di erogazione
Tradizionale
Lingua di insegnamento
Italiano
Modalità di frequenza
Facoltativa
Tipologia d'esame
Orale
Prerequisiti
Competenze socio-economiche di base.
Propedeutico a
Nulla.
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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi

L’insegnamento, inserito nel corso di laurea magistrale, fornisce agli studenti gli strumenti concettuali e metodologici per interpretare i percorsi di sviluppo dei sistemi socio-economici del capitalismo avanzato e apprezzarne la differenziazione, nel quadro del crescente processo di integrazione e interdipendenza su scala globale.

Il corso differisce dai tradizionali corsi sullo sviluppo, perché si propone di sintetizzare differenti contributi in una prospettiva integrata, focalizzata sul ruolo dei regimi di capitalismo e delle economie locali nell’età del capitalismo globale; è organizzato in forma seminariale e coinvolge gli studenti nell’analisi critica del dibattito sulle trasformazioni dei sistemi sociali nel passaggio dalla società industriale a quella del terziario avanzato.

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Risultati dell'apprendimento attesi

Competenze chiave

 Conoscenza e comprensione

Offrire agli studenti:

-          una panoramica della sociologia dello sviluppo economico, delle nozioni, delle categorie concettuali, dei metodi e delle tecniche di ricerca caratteristiche;

-          una rassegna dei problemi studiati e dei risultati conseguiti delle indagini sugli argomenti in programma.

 Capacità di applicare la conoscenza e la comprensione

Sviluppare l’abilità degli studenti di:

-          esplorare i processi di sviluppo locale in una prospettiva globale e con un approccio olistico;

-          realizzare un’articolata, ma gestibile, analisi dello sviluppo economico nell’era del capitalismo globale.

 Senso critico

Supportare la capacità degli studenti di:

-          comprendere come lo sviluppo economico sia abilitato dalla cultura, dalle relazioni sociali e dalle istituzioni;

-          cercare spiegazioni dei fenomeni alternative a quelle fornite da molti specialisti, che considerano i soli fattori economici.

Competenze comunicative

Permettere allo studente di:

-          riconoscere e descrivere l’interdipendenza tra fattori economici, sociali, politici e culturali nei processi di sviluppo locale;

-          costruire ed esporre dei modelli interpretativi più complessi, quando scrivono dei saggi sullo sviluppo locale o parlano delle sue dinamiche.

 Capacità di apprendimento

Offrire suggerimenti per progetti di ricerca, mostrando agli studenti le aree che richiedono ulteriori approfondimenti.

 

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Modalità di insegnamento

Le lezioni e le letture di approfondimento documentano ed esaminano i processi di sviluppo e i meccanismi di governance dei sistemi socio-economici a livello globale, nazionale e locale. Gli argomenti trattati riflettono il dibattito internazionale e individuano un opportuno mix di tematiche tradizionali ed emergenti. Per ciascun argomento il corso illustra le teorie ed i concetti chiave, delinea i principali risultati di ricerca, identifica alcune applicazioni empiriche delle conoscenze indicate allo studio del mondo reale.

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Modalità di verifica dell'apprendimento

L'esame consiste in un colloquio orale, teso ad accertare la conoscenza dei temi e la capacità di ragionamento critico.

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Attività di supporto

Nessuna.

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Programma

Il programma è  articolato in due moduli:

Il primo modulo analizza lo sviluppo come un processo multidimensionale di trasformazione economica, socio-culturale e politica. L’attenzione si concentra in particolare sulle caratteristiche del capitalismo europeo, a partire dai quattro modelli che lo contraddistinguono: scandinavo, continentale, anglosassone, mediterraneo. Per ciascun modello sono illustrate le determinanti del radicamento istituzionale dei percorsi di sviluppo, ovvero il ruolo dello Stato, del credito, del welfare, dell’istruzione e della formazione, del mercato del lavoro, delle relazioni industriali, dell’innovazione. Un approccio che consente di comprendere come e perché certi paesi riescono meglio di altri a combinare competitività e inclusione sociale.

Il secondo modulo approfondisce il tema del radicamento territoriale, illustrando la rilevanza dello sviluppo locale nell’era della globalizzazione.

a)      L’analisi sociologica dello sviluppo locale: concetti e metodi di ricerca.

b)      I processi di sviluppo locale nell’economia della conoscenza.

c)      Sviluppo locale, cultura e creatività.

d)      Il modello sociale europeo ed i progetti di sviluppo locale.

e)      Le basi no profit dello sviluppo locale.

f)       Le fondazioni di origine bancaria ed il disegno dello sviluppo locale.

 

Testi consigliati e bibliografia

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Prima parte

Burroni L. (2016), Capitalismi a confronto. Istituzioni e regolazione dell’economia nei paesi europei, Bologna, Il Mulino.

 

Seconda parte

Lo studenti individui il tema più consono ai propri interessi e prepari un testo a scelta tra quelli consigliati.

-          Processi di sviluppo locale nell’economia della conoscenza

Ramella F. (2013), Sociologia dell’innovazione economica, Bologna, Il Mulino, pp. 272, eccetto capp. II e III.

Bellandi M., Caloffi A. (2012, a cura di), Innovazione e trasformazione industriale: la prospettiva dei sistemi locali italiani, Bologna, Il Mulino, pp. 256.

Burroni L., Trigilia C. (2011, a cura di), La città dell’innovazione. Dove e perché cresce l’alta tecnologia in Italia, Bologna, Il Mulino, pp. 176.

Ramella F., Trigilia C. (2010, a cura di), Imprese e territori dell’alta tecnologia in Italia, Bologna, Il Mulino, pp. 200.

-          Sviluppo locale, cultura e creatività

Santagata W. (2007), La fabbrica della cultura. Ritrovare la creatività per lo sviluppo del paese, Bologna, Il Mulino, pp. 144.

Bertacchi E., Santagata W. (2012, a cura di), Atmosfera creativa. Un modello di sviluppo sostenibile per il piemonte, fondato su cultura e creatività, Bologna, Il Mulino.

-          Il modello sociale europeo ed i progetti di sviluppo locale

Pavolini E., Ascoli U., Mirabile M.L. (2013), Tempi moderni. Il welfare nelle aziende in Italia, Bologna, Il Mulino, pp. 291.

Kazepov Y., Barberis E. (2013), Il welfare frammentato. Le articolazioni regionali delle politiche sociali italiane, Roma, Carocci, pp. 271.

Esping Andersen G. (2000), I fondamenti sociali delle economie post-industriali, Bologna, Il Mulino, pp. 334.

-          Le basi no profit dello sviluppo locale

Perrini F. (2007), Social entrepreneurship. Imprese innovative per il cambiamento sociale, Milano, Egea, pp. 340.

Vicari Haddok S., Moulaert F. (2009, a cura di), Rigenerare la città. Pratiche di innovazione sociale nelle città europee, Bologna, Il Mulino, pp. 264.

Provasi G. (2002, a cura di), Lo sviluppo locale: una nuova frontiera per il non profit, Milano, FrancoAngeli, pp. 233.

-          Le fondazioni di origine bancaria e il disegno dello sviluppo locale

Quadrio Curzio A., Fortis M., Fariselli P. (2007), Fondazioni, enti e reti nello spazio europeo della ricerca. La sussidiarietà in atto, Bologna, Il Mulino, pp. 208.

Perrini F., Vurro C. (2010), Social venture capital e venture phylanthropy, Milano, Egea, pp. 259.



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Orario lezioni

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Ultimo aggiornamento: 07/09/2018 16:31
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